Chiesa della Madonna delle Grazie
Santuario Pontificio insieme, ad esempio, nel territorio, al Santuario della Madonna della Sughera a
Tolfa o della Madonna delle Grazie ad Allumiere, al Santuario di S. Maria ad Rupes a Castel
Sant’Elia (VT), al Santuario di Maria santissima del Ruscello a vallerano (VT), al Santuario della
Madonna del Sorbo a Campagnano, al Santuario del Divino Amore, al Santuario a Roma Maria
Regina degli Apostoli, al Santuario della Scala Santa e come taluni nel Lazio, come si evince anche
dal sito vaticano relativo ai Santuari della Regione Lazio. Edificio di culto, piccolo e prezioso,
spesso scelto anche non solo per la preghiera ma per celebrare nozze proprio in virtù della sua
ubicazione caratteristica sul lungolago e con la veduta d’insieme bellissima sul centro storico,
arroccato su di un promontorio nel lago di Bracciano. E’una struttura seicentesca, probabilmente in
origine rurale, al di fuori di Porta Giudia, uno degli accessi antichi della Città, come è rimasta
invece a carattere rurale la Chiesetta della SS Trinità, nei pressi del Camposanto di Anguillara.
Tappa della Via Francigena, dove i pellegrini visitano il territorio a tutt’oggi attraverso la Via
Clodia e la Via Cassia. La facciata attuale si presenta con un portico a tre fornici, di ci quello
centrale leggermente più grande e termina con un timpano marcato da cornici. La costruzione e la
struttura architettonica rendono evidente un’aggiunta al corpo dell’edificio originario, che senza tale
portico risulta più armonioso ed equilibrato. Infatti il corpo dietro di esso dimostra chiaramente la
vera antica e originale facciata composta da un semplice timpano con occhio di bue centrale e un
campaniletto a vela con un archetto e una campanella posato tutto a sinistra del vertice del timpano.
Tutti e due i corpi del porticato e dell’antica facciata, sono ad intonaco rustico. L’interno è a croce
greca, i cui bracci sono costituiti da un’ abside di fondo dove è addossato l’Altare Mariano e due
absidi laterali con altri due altari, tutti con arcate di apertura. Risulta meta della Visita Pastorale del
28 Gennaio 1574 da parte del Vescovo Donato Stampa della Diocesi di Nepi e Sutri, attuale Diocesi
di Civita Castellana, la stessa visita con cui si constatarono i danni per un crollo nella Chiesa della
Collegiata, che successivamente fu in parte ricostruita. Documentata appare dal 1658 in poi nelle
Visite Pastorali del 1670,1672,1676,1695,1696,1697. E’ molto cara alla popolazione e ai visitatori
perché l’effige della madonna nel catino absidale chiuse miracolosamente gli occhi, nel 1796. Ad
oggi quello stesso dipinto che “serrò gli occhi” è scomparso nel restauro condotto, nonostante i
dovuti accorgimenti, intorno al 1980 da Pico Cellini, uno dei più grandi restauratori del secolo
scorso, oggi scomparso e già cittadino di bracciano, colui che invece, ad esempio, salvò l’affresco,
nelle sue diverse epoche e stratigrafie, di S. Francesca Romana nella Chiesa omonima ai Fori
Imperiali. Evidentemente altri furono i miracoli compiuti in questo minuto Santuario poiché
Giuseppe Tomassetti, nella sua Campagna Romana, rivisitata da Luisa Chimienti e Fernando
Bilancia, nel 1979, riporta che già nel 1879 sull’Altare Maggiore vi era una iscrizione a memoria
del I° centenario del miracolo dell’apertura degli occhi celebrato nel 1816 con chiaro riferimento al
1716. Difficile immaginare che il 1716 sia stato l’unico miracolo, ove quanto mai appropriato il
nome del Santuario. Splendide le solenni processioni che conducono al Santuario della Madonna
delle Grazie l’8 settembre di ogni anno. Qui si giunge per Viale Reginaldo Belloni fino aduna
piazzetta in cui è ubicato, inaugurata il 27 Gennaio 2013 con il nome di Largo Raul Bianchini
(1911-1993), sacerdote Comasco, Educatore, Medaglia d’Oro dei Benemeriti della Scuola, Cultura
e Arte. L’intitolazione è stato un omaggio della Città di Anguillara Sabazia alla figura del sacerdote
somasco, quivi nativo, per la sua levatura morale e culturale ed anche per i suoi meriti perseguiti nel
campo dell’Assistenza e dell’Educazione dei Giovani, pe i quali è stato insignito nel 1976 dalla
Presidenza della repubblica Italiana. Ricordiamo che Padre Pio Bianchini, rimasto orfano a sette
anni di padre e di Madre, protetto dal “grande amore di Dio e dall’affetto tenero di Maria”, come fu
per Girolamo degli Emiliani, venne accolto dalla Comunità somasca fino a divenire religioso dal 3
Ottobre 1930, sacerdote dal 20 Luglio 1937 a Como, rettore del Collegio Treviso di Casale
Monferrato, dal 1945 al 1948 rettore del Collegio Gallio di Como, da 1948 al 1961 superiore della
provincia lombardo veneta, dal 1954 al 57 Vicario Generale, dal 1963 al 1969 procuratore generale,
dal 1969 al 1975 presidente nazionale della federazione istituti ed attività educative (FIDAE), dal 1
consultore della Congregazione Vaticana per l’educazione Cattolica, dal 1973 al 1988. Storica
l’immagine dell’abbraccio di Padre Bianchini, Presidente della FIDAE con Giovanni Paolo II. La
sua biografia è citata, ad esempio, nel teso V. Normando, M.L. Coppola, “Gocce di Sorgente” a
cura di Serra International Italia, per l’anno sacerdotale 2008, pp48-55, parte II. “Testimonianze tra
il Lazio e la Campania. L’importanza del ruolo dell’Educazione per le vocazioni “Padre Pio
Bianchini, custode delle vocazioni e pioniere della Scuola Cattolica